Partito socialista italiano di Medicina ( circa 1893 gennaio 1 - circa 2004 dicembre 31 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Partito politico, organizzazione sindacale

Condizione: privato

Sede: non indicata

Codici identificativi

  • SP-00000009 [Identificativo di sistema]

Abstract

Fin dagli ultimi decenni dell’Ottocento gli ideali socialisti trovano terreno fertile in tutta l’area orientale e nord-orientale della provincia di Bologna, anche in ragione delle precarie condizioni economiche delle masse, in larga parte impiegate in agricoltura come braccianti. Negli ultimi anni dell’Ottocento e nei primi del Novecento (proprio nel 1900 Nicola Luminasi viene nominato segretario della sezione socialista locale), Medicina si trova a metà strada fra due poli- almeno simbolici- del socialismo: Molinella, dove si sta avviando l’opera di organizzazione delle masse condotta da Giuseppe Massarenti (fondazione delle leghe operaie, fondazione delle cooperative) e Imola, dove Andrea Costa (eletto deputato alle suppletive del 1895 in un collegio che comprende anche Medicina) è da ormai molti anni parlamentare nonché tra i principali rappresentanti del socialismo italiano. Come molti altri comuni del comprensorio, anche Medicina negli anni dieci è retta da una maggioranza socialista, che porta avanti un programma di modernizzazione e di sostegno verso le classi popolari. La scissione comunista del 1921 non ha larga adesione a Medicina, ma negli stessi anni si manifestano le prime violenze fasciste contro militanti socialisti. La morte di Ugo Morara, nel novembre 1921, a Via Nuova si inserisce pienamente in un quadro di sopraffazioni che attraversano l’intero territorio provinciale. In clandestinità, il PSI continua la propria attività dando poi, dopo l’armistizio, un contributo essenziale alla Resistenza nell’ambito delle Brigate Matteotti, cui partecipano figure come Bruno Marchesi e Bruno Baroncini, che farà parte della prima giunta nominata dal CLN. Nell’immediato Dopoguerra, socialisti e comunisti condividono l’amministrazione municipale, presentandosi nel 1951 sotto l’insegna comune della lista dell’Orologio. Figura significativa di questa stagione è la maestra Rosa Dall’Olio, che sarà amministratrice dal 1946 fino al 1960 nella giunta guidata dal comunista Orlando Argentesi. Se alle elezioni per la Costituente del 1946 il Partito socialista (denominato PSIUP) ottiene il 35% dei consensi (pari a 3122 voti) contro il 48% dei comunisti e l’11% circa della Dc, alle prime elezioni in cui il PSI si presenta con il proprio simbolo (nel 1953) i consensi appaiono notevolmente ridimensionati, attestandosi intorno al 18%, anche in ragione della concorrenza esercitata dal PSDI (9%) e successivamente del PSIUP (3.5% alle elezioni del 1968). Negli anni Settanta, si registra una ulteriore flessione dei consensi (10% alle politiche del 1972 e del 1976, 9% a quelle del 1978), erosa soprattutto dalla crescita del voto comunista. Fra anni Sessanta, Settanta e Ottanta, il PSI partecipa al governo del comune insieme al PCI, con assessori e consiglieri comunali, ma senza mai esprimere – a differenza di comuni limitrofi come Budrio e Castel Guelfo – il sindaco. In quegli anni, Renato Santi, amministratore e consigliere comunale, assume tuttavia l’incarico di segretario della federazione provinciale socialista – e sarà successivamente consigliere regionale nelle liste del PSI nel corso degli anni Ottanta dopo essere stato vicesindaco di Medicina nelle giunte di Argento Marangoni. Allo stesso tempo, fra 1970 e 1975 Ilario Brini, socialista e medicinese, ricopre l’incarico di Presidente della Provincia di Bologna. Negli anni Settanta, il PSI di Medicina è organizzato in sezioni (Medicina, Villa Fontana, Ganzanigo – una delle roccaforti socialiste del territorio-, Fossatone, Fiorentina), raggruppate in una “Unione comunale”, e si attesta intorno ai 350/400 iscritti, con la presenza di una sezione del movimento giovanile. Ogni anno vengono organizzate feste de “L’Avanti”. A partire dal 1985, con la nomina a sindaco di Tiziano Tassoni, il PSI – con una tendenza simile ad altri comuni della provincia e della regione – è all’opposizione di un monocolore comunista, poi del PDS/DS. Gli ultimi anni di vita del partito, che è guidato da Marino Monti per quasi due decenni, sono segnati da un posizionamento critico nei confronti della maggioranza, in particolare per le vicende legate alla chiusura dell’Ospedale di Medicina. A livello correntizio, in questi anni, il gruppo dirigente socialista di Medicina appare legato più all’autonomismo craxiano che alle correnti di riscossa o della sinistra lombardiana e, a livello locale, alla figura di Paolo Babbini. Con la diaspora socialista, gran parte del gruppo dirigente resta nell’ambito della sinistra, aderendo a SI e poi allo SDI e rientrando nella coalizione di centrosinistra in occasione delle elezioni amministrative del 1999.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Inserimento dati: (persona)
  • Jessy Simonini (persona)