Partito socialista italiano di San Lazzaro di Savena ( 1893 gennaio 1 ? - 2005 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Partito politico, organizzazione sindacale
Sede: non indicata
Codici identificativi
- SP-00000010 [Identificativo di sistema]
Abstract
La storia del Psi di San Lazzaro di Savena è strettamente legata al boom demografico e urbanistico che ha interessato il comune, situato nella prima cintura bolognese, a partire dal Dopoguerra e soprattutto fra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta (con il passaggio da 8000 a 28000 abitanti in appena tre decenni). Cionondimeno, una presenza socialista si registra fin dagli ultimi anni del secolo XIX e nei primi del XX. Il Comune di San Lazzaro di Savena negli anni Dieci era retto da Enrico Casanova, bracciante, capolega, membro del Psi. Eletto sindaco nel 1914 con un programma di modernizzazione e di sostegno alle classi popolari, venne successivamente destituito dal Prefetto e poi rieletto nel 1920. Nei primi anni Venti, con l’intensificarsi dell’azione delle squadracce fasciste, viene bastonato e minacciato di morte, in seguito il suo domicilio viene bruciato. Nel 1922, anno dell’assassinio per mano fascista del bracciante socialista Ugo Mezzini, viene arrestato per aver partecipato alla lotta agraria di due anni prima. Le violente persecuzioni fasciste lo costringono nel giugno dello stesso anno a lasciare l’incarico e ad abbandonare San Lazzaro di Savena. Durante il regime, con l’entrata del Partito in clandestinità, molti antifascisti vengono perseguitati e confinati. Dopo l’Armistizio, la Resistenza si radica particolarmente sul territorio di San Lazzaro, sia nella campagna a nord, che nelle aree collinari a sud (la base dei GAP si trovava dentro la grotta del Farneto). La liberazione del Comune avviene il 21 aprile del 1945. Anche nell’immediato Dopoguerra, il comune è retto da un socialista: Alfredo Nadalini, nominato dal locale CLN. Sarà sindaco fino al 1950, sostenuto da una maggioranza socialcomunista: il suo mandato inaugura una lunga serie di amministrazioni socialcomuniste rette, tuttavia, sulla base di accordi politici locali e provinciali, dal PSI: si susseguono le giunte di Dante Madini, Paolo Poggi, Arrigo Lambertini e Nerino Veronesi. Nel 1983, l’Amministrazione del Comune, con la rottura dell’accordo PCI-PSI e con l’uscita di quest’ultimo dalla maggioranza, passa a un sindaco comunista, Luigi Dovesi. La figura di Paolo Poggi, impiegato e sindacalista, sindaco dal 1951 (quando non era ancora trentenne) fino alla sua morte, nel dicembre 1970, assume un particolare rilievo: fu infatti l’amministratore che governò San Lazzaro di Savena negli anni del boom economico e della profondissima trasformazione del tessuto urbano ed economico della città, ma fu anche considerato da molti come l’ “uomo dell’equilibrio”, capace di risolvere i conflitti emergenti fra due partiti concorrenti come Psi e Pci. Le elezioni per la costituente del 1946, del resto, sancendo una vittoria schiacciante del fronte socialcomunista, sembrano delineare una concorrenza fra comunisti (2278, 46%) e socialisti (2081, 42%), con la DC all’8%. Ma fin dalle elezioni del 1953 i dati della Camera mostrano un rafforzamento del PCI, ai danni del PSI, che passa al 20%, per poi perdere ulteriori consensi nel 1963 (17%) e soprattutto nel 1968 (PSU al 14%) e nel 1972 (9.6%). Benché minoritario nei rapporti di forza elettorali, il Psi mantiene il governo del Comune fino a metà degli anni Ottanta, quando i rapporti con il Pci si fanno più difficili e il Psi passa all’opposizione. Gli anni a cavallo fra Ottanta e Novanta, prima della diaspora successiva a Mani Pulite, rappresentano tuttavia anni di aumento di consensi a livello municipale e si accompagnano, nel 1990, all’elezione alla presidenza della giunta regionale di un socialista, Enrico Boselli. Con la trasformazione del PSI in SI e poi in SDI buona parte del nucleo dirigente del disciolto partito continua a svolgere attività politica nell’ambito della sinistra e del centrosinistra, partecipando nuovamente, da metà anni Novanta e fino ad anni più recenti (2014) al governo del Comune. L’Unione Comunale di San Lazzaro di Savena negli anni Settanta-Ottanta è divisa in quattro sezioni: San Lazzaro Centro, Idice, Ponticella e San Lazzaro Collina. Conta fra i 500 e i 600 iscritti. Il PSI locale organizza annualmente una festa de L’Avanti fino agli anni Novanta.
Complessi archivistici
- Partito Socialista Italiano di San Lazzaro di Savena
(1960 - 2005)
Fondo, livello 2
Compilatori
- Inserimento dati: (persona)
Link risorsa: https://archivista.hiboucoop.org/creators/13