Partito socialista italiano di Minerbio ( 1893 gennaio 1 ? - 1994 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Partito politico, organizzazione sindacale

Sede: non indicata

Codici identificativi

  • SP-00000011 [Identificativo di sistema]

Abstract

Alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento, il territorio di Minerbio come gran parte della provincia nord-orientale bolognese, è caratterizzato da un radicamento degli ideali socialisti fra le masse contadine e fra la popolazione tutta, anche in ragione dell’opera condotta da Massarenti a Molinella e da Andrea Costa a Imola. Se all’inizio del Novecento la cittadina era amministrata da un esponente della classe gentilizia bolognese, il conte Isolani e poi dal sindaco Piero Capellini, che si distinse per la sua opera di modernizzazione, nel 1908 si insedia la prima giunta socialista, sindaco Giuseppe Sabattini. Si alternano da quel momento, per alcuni anni, giunte socialiste e commissari prefettizi, fino all’insediamento del sindaco Roda, social riformista. Nel Dopoguerra, dopo un lungo commissariamento, i socialisti massimalisti ottengono la guida del comune (1920), con il sindaco Scaramagli che nel suo discorso di insediamento “Chiede il disinteressato consiglio dei colleghi e l’appoggio del proletariato, al quale egli dedicherà volonteroso tutte le sue energie. Sarà lieto se egli e l’Amministrazione dovranno cedere il posto solo a quei Soviet che nella Russia perseguono il più puro ideale politico.” L’intensificarsi delle violenze fasciste contro le sinistre e i sindacati coincide con il commissariamento del comune per irregolarità di bilancio e con l’elezione del conte Gualtiero Isolani a sindaco, con il sostegno fascista. Con la caduta del regime e il ritorno alla democrazia, dopo le elezioni del 1946 si insedia una giunta comunista, cui seguiranno tuttavia sindaci socialisti a partire dagli anni 60 (Cacciari, eletto sindaco nel 1960; poi Casaroli nel 1966, alla guida di una giunta di centro-sinistra). Dopo un’iniziale alternanza fra un sindaco socialista e uno comunista, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta il PCI – che si rafforza – esprime il sindaco. Uno sguardo ai risultati elettorali di Minerbio, per le elezioni di rilevanza nazionale, mostra negli anni del Dopoguerra una certo radicamento del voto socialdemocratico (20% nel 1948; 17% nel 1953; e poi anche negli anni Settanta, 13% alle elezioni del 1972) ai danni del voto socialista. Nelle elezioni del 1968, quando PSI e PSDI si presentano in una sola lista, nonostante l’arretramento dei consensi, i due partiti ottengono il 25% superando la DC a Minerbio. Negli anni ottanta, con il PCI vicino alla maggioranza assoluta, il PSI ottiene risultati in linea con quelli provinciali, tra 10 e 12%. Con la fine del PSI, una parte del gruppo dirigente locale rimane in formazioni dell’area di centro-sinistra. Si segnala come una lista civica d’area socialista ottiene il 17% alle elezioni comunali del 1999. Bibliografia Carlo De Maria (a cura di), Minerbio dal Novecento a oggi. Istituzioni locali, economia, società, Bradypus, 2017.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Inserimento dati: (persona)