Istituto Ortopedico Rizzoli ( 1896 - oggi )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente sanitario
Profilo storico / Biografia
L’Istituto Ortopedico Rizzoli ha sede nel complesso architettonico che ospitò il monastero di San Michele in Bosco dal 1437 fino al 1797, quando, con l’esproprio dei beni ecclesiastici, venne trasformato in casa di forza per ergastolani.
Il progetto di realizzazione di conversione dei locali dell’ex monastero olivetano in un ospedale ortopedico si deve allo stesso Rizzoli, da cui prenderà poi il nome. E’ infatti per volere testamentario del chirurgo bolognese Francesco Rizzoli (1809-1880) che la Provincia di Bologna erediterà i fondi necessari alla realizzazione di un ospedale specializzato nella cura e prevenzione di patologie ortopediche.
Il progetto vede la sua piena realizzazione con l’inaugurazione dell’ospedale il 28 giugno 1896, alla presenza dei reali Umberto I e Margherita di Savoia. La direzione viene dapprima affidata a Pietro Panzieri (1849-1901), poi ad Alessandro Codivilla (1861-1912). Alla morte di quest’ultimo, susseguirono i suoi allievi Giuseppe Sangiorgi, per la direzione tecnica, e Vittorio Putti (1880-1940), per la direzione clinica, carica che ricoprì fino alla sua morte.
A Codivilla, ma principalmente a Putti si deve la grande fama che l’istituto riuscì ad acquisire e conservare nel tempo, grazie ai suoi interventi di sensibilizzazione verso l’ortopedia e la prevenzione per la riduzione di casi di deformazioni e la conseguente diminuzione della relegazione sociale dei pazienti in nosocomi o ospizi cronici. L’attenzione al recupero clinico e alla riabilitazione sociale dei pazienti ortopedici del Rizzoli si vede in particolare durante la Grande Guerra, in conseguenza all’emergenza data dal numero di casi da trattare. Dal verbale d’ assemblea dell’Istituto del 22 novembre 1915 emerge infatti la proposta di creare un Comitato pro-mutilati di guerra per il confezionamento di arti, per l’istituzione di scuole di rieducazione dove venissero insegnati nuovi lavori, e per l’allestimento di una nuova officina ortopedica per la realizzazione di protesi. Parallelamente alla Casa di rieducazione per mutilati e invalidi di guerra, lo stesso Istituto aveva previsto un’offerta di corsi d’istruzione elementare interni e professionalizzanti all’interno delle stesse officine ortopediche (ndr verbale d’assemblea, 3 agosto 1916), oltre che alla creazione di una biblioteca ad uso dei pazienti.
L’attività di ricerca e innovazione dell’istituto, dalla spinta del primo conflitto mondiale, è continuata fino ad oggi.
Link risorsa: https://archivista.hiboucoop.org/creators/31