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Manconi, Luigi

Manconi, Luigi (2006 - 2008)

Fondo

Metri lineari: 7.0

Consistenza archivistica: bb. 78

Il fondo denominato Manconi, Luigi è il prodotto documentario dell’attività di uno dei Sottosegretariati del Ministero della Giustizia, in particolare quello a cui era stato nominato Luigi Manconi durante il secondo Governo Prodi (17 maggio 2006 − 8 maggio 2008).
I sottosegretari, alle dirette dipendenze del Ministro (durante la legislatura si succedettero Clemente Mastella, Romano Prodi ad interim e Luigi Scotti), nominano a loro volta un segretario particolare ciascuna: Luigi Manconi scelse Stefano Anastasia, già presidente dell’Associazione Antigone dal 1998.
Si tratta, pertanto, dell’archivio ascrivibile esclusivamente all’attività del Sottosegretariato di cui Luigi Manconi era titolare, alla quale era stata fatta delega dal ministro di rispondere alle interrogazioni e alle interpellanze parlamentari concernenti il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP), organo deputato sia alla gestione del personale penitenziario, sia del trattamento dei detenuti, dentro e fuori le mura del carcere. Le carte riflettono perfettamente lo schema organizzativo sopra riassunto e riflettono, oltre all'impegno istituzionale di Luigi Manconi, la sua lunga militanza e l'impegno per i diritti dei detenuti, in continuità con l'attività svolta anche dall'associazione Antigone.

Storia archivistica:

Il fondo è depositato in una stanza dell’Archivio contemporaneo del Museo della memoria carceraria di Saluzzo, presso la Castiglia, insieme al fondo denominato Associazione Antigone (Saluzzo), con il quale è in rapporto più che stretto. I due nuclei documentari, infatti, erano conservati insieme, presumibilmente dal momento in cui Stefano Anastasia aveva svuotato l’archivio del Sottosegretariato di Manconi alla fine del mandato, trasferendolo in una sede di Antigone a Roma, che non conosciamo con precisione. Le buste, prima del riordino, avviato nell’agosto 2025, erano conservate come parte di un fondo unico, ma è emerse sin da subito come si trattasse di due nuclei documentari ben distinti, con un diverso soggetto produttore e diverse finalità. Nonostante ciò, i due fondi sono strettamente collegati, sia per l’attività di Luigi Manconi e Stefano Anastasia nell’Associazione, sia perché l’ordinamento per materia che caratterizza entrambi i nuclei documentari è stato operato dalla stessa mano, quella di Anastasia, come conferma lui stesso all’autrice del lavoro di riordino. Questa modalità di archiviazione, dice Anastasia, era stata pensata e applicata sin dalla fase corrente dell’archivio. La struttura originaria delle carte è stata pertanto rispettata nel presente inventario, pur con le dovute astrazioni volte a rendere il fondo leggibile.
Se con ogni probabilità fu l’archivio Manconi a raggiungere l’archivio Antigone nelle sedi romane dell’Associazione, non è stato possibile comprendere con chiarezza le precise modalità con cui i due complessi documentari sono poi stati trasferiti a Saluzzo.
Il fondo archivistico, quindi, riflette tutt’oggi l’ordinamento per materia assegnato da Anastasia all’interno del Sottosegretariato, ordinamento che risponde a sua volta alle esigenze organizzative del sottosegretario Manconi, come si evince dalla struttura del fondo rappresentata di seguito:

Detenuti

Istituti penitenziari

Giustizia penale: attività e ricerche

  • Esecuzione intramoenia
  • Esecuzione penale esterna
  • Studi e ricerche sulle politiche della giustizia
  • Sanità
  • Procedura penale
  • Giustizia riparativa
  • Protocolli d’intesa con le regioni
  • Reati
  • Droghe
  • Condannati

Grazia e indulto

Ministero della giustizia

  • Organizzazione del ministero
  • Segreteria
  • Magistratura
  • Circolari
  • Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria

Giustizia civile

Pubblica amministrazione

Corrispondenza

Miscellanea

Nella struttura, si distinguono con grande chiarezza due nuclei logici principali, l’uno legato alle funzioni pratiche e concrete del sottosegretario (al quale afferiscono le serie Detenuti, Istituti penitenziari, Giustizia penale, Grazia e indulto) e un altro rappresentato dalla serie Ministero della giustizia che raccoglie la documentazione prodotta dalle funzioni di supporto del Ministero e degli organi da esso dipendenti. Accanto a questi due nuclei documentari che potremmo definire quelli centrali, si affianca, poi, documentazione “minore” correlata alle funzioni non primarie del Sottosegretariato, rappresentata dalle serie residue Giustizia civile e Pubblica amministrazione, mentre nelle serie Miscellanea e Corrispondenza rientra documentazione sfuggita al riordino per materia: a tal proposito va precisato che nella serie Corrispondenza non si esaurisce tutta la posta in entrata e uscita dal Sottosegretariato, che più frequentemente si è raccolta nelle aggregazioni tematiche costituite con l’ordinamento per materia.
Si segnala, infine, che gran parte della documentazione amministrativa conservata nel presente fondo è in copia.

Nota dell'archivista:

Il lavoro di riordino e descrizione svoltosi nei mesi di settembre e ottobre 2025, ha interessato sia il fondo Manconi, Luigi che il fondo Associazione Antigone (Saluzzo). Una prima fase, quindi, è consistita nel dividere fisicamente i due archivi per poi individuarne i contenuti, che prima di questo momento non erano del tutto noti. L’obiettivo principale del lavoro è stato quello di dotare il fondo di uno strumento di ricerca agile ma completo, che rendesse possibile individuare, al tempo stesso, sia l’articolazione dell’ufficio presieduto da Manconi e i rapporti intessuti con gli altri organi interni ed esterni al Ministero della giustizia, sia le aree di azione specifiche e gli indirizzi politici perseguiti da Manconi durante il mandato: già una prima lettura delle serie che compongono il fondo, infatti, è facile comprendere gli ambiti della giustizia in cui l’onorevole intervenne e quanto la sua precedente attività politica si sia riverberata sulle scelte operate durante l’incarico istituzionale.
La prima scelta operata per raggiungere i suddetti obiettivi è stata quella di mantenere l’ordinamento per materia che è stato operato sulle carte sin dalla fase di formazione; il criterio per materia è stato applicato in modo tanto minuzioso che immaginare un ordinamento diverso e archivisticamente più coerente non solo non sarebbe stato possibile, ma avrebbe compromesso l’archivio originario. E’ chiaro che individuare aree omogenee per tipologia documentaria in un fondo ordinato per materia sia molto difficile: la strada che è parsa più sensata è stata quella di razionalizzare ai livelli più alti l’ordinamento per materia, facendo coincidere le serie con le aree di azione e interesse della segreteria, inserendo anche le sottoserie nelle aree più ampie. Per esempio, la sottoserie Giustizia penale: attività e ricerche rispecchia un’attività specifica di Manconi all’interno della segreteria, incentrata sulla raccolta di materiale edito e inedito raccolto per studi e talvolta riforme migliorative del carcere. Pur non essendo mai auspicabile l’applicazione di un criterio per materia (nemmeno se impostato a monte, come in questo caso), va sottolineato quanto la struttura del fondo Manconi permetta una comprensione immediata ed empirica del fondo, anche da parte dei non addetti ai lavori ministeriali e giuridici.
Per quanto riguarda invece le questioni più specificamente descrittive, invece, va puntualizzato che l’ordinamento attuale ha condotto ad alcune scelte che si indicheranno di seguito. Innanzitutto, l’eterogeneità delle tipologie documentarie aggregate sotto materie più o meno ampie, ha portato a fissare la busta come unità descrittiva, busta che talvolta risponde anche alla sottoserie o addirittura alla serie. Nella piena consapevolezza che questa scelta si discosti dalla prassi, si è ritenuto che fosse la migliore praticabile, in quanto la busta si rivela essere l’unità descrittiva più logicamente omogenea individuabile; d’altro canto, i fascicoli riflettono invece un’eccessiva atomizzazione documentaria che in molti casi si esplicita nella corrispondenza 1 fascicolo=1 documento, spesso anche in copia.
In secondo luogo, poi, si è deciso di mantenere un approccio conservativo anche nei confronti della documentazione edita qui conservata, in quanto l’eliminazione avrebbe compromesso l’integrità del vincolo.
Infine, alla luce di queste considerazioni, una breve nota per la lettura dello strumento di ricerca: l’unità di descrizione minima Busta, per questioni di praticità di consultazione, è stata descritta direttamente nel livello della serie o sottoserie. La conformazione del fondo ha portato a ritenere più utile e probabile una consultazione per temi piuttosto che per singoli documenti, che pure sono stati segnalati nei casi di particolare importanza. L’unità minima sarà pertanto così descritta:

  1. Titolo busta (numero di corda). Contenuto (se più specifico rispetto al livello di descrizione superiore). Consistenza.

Lingua della documentazione:

  • ita

Condizione di accesso:

non consultabile

Note alla condizione di accesso:

Il fondo non è consultabile ai sensi dell’art. 122, comma 1, lett. b del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004).
L’archivio è stato versato presso Ar.Co – Archivio contemporaneo, sito al primo piano del Museo della memoria carceraria della Castiglia, Piazza Castello – 12037 – Saluzzo.
Per maggiori informazioni scrivere a segreteria@antigone.it.

Stato di conservazione:

ottimo

Note sullo stato di conservazione:

Lo stato di conservazione delle carte è buono o molto buono.

Soggetti produttori

Compilatori

  • Prima redazione: Carlotta Firinu - Data intervento: 30 ottobre 2025
  • Revisione: Jessy Simonini (Archivista) - Data intervento: 30 ottobre 2025
  • Revisione: Dario Taraborrelli (Archivista) - Data intervento: 30 ottobre 2025